sabato 28 dicembre 2013

Heavy Rain - Recensione

------------------------ La recensione NON contiene spoiler ------------------------
Ho rimandato per così tanto tempo questo titolo perché quattro anni fa qualcuno mi rivelò l'unica cosa in grado di rovinare un gioco con ben 17 finali diversi: il nome dell'assassino. Poi disse le parole magiche: "vabbè, tanto lo dimentichi", facendo entrare il mio cervello in modalità challenge accepted. Non ho mai dimenticato lo spoiler, ma il gioco mi è piaciuto comunque parecchio.


Heavy Rain è stato sviluppato dalla Quantic Dream, l'azienda francese autrice di Farenheit, Beyond: due anime e Kara (una tech demo davvero molto bella). Uscito nel 2010 come esclusiva PS3 il gioco ha avuto un enorme successo, ricevendo anche tre premi BAFTA (per storia, musica e innovazione tecnica).


Heavy Rain è un appassionante thriller dai toni noir, con una trama ricca di suspense, dei personaggi ben caratterizzati, ambientazioni evocative e una colonna sonora degna di un film.
La storia si sposta a turno su quattro personaggi e ruota intorno alla ricerca dell'assassino dell'origami, un misterioso serial killer che periodicamente rapisce un bambino e lascia che anneghi nell'acqua piovana; il corpo viene poi ritrovato con un'orchidea sul petto e un origami stretto in pugno.


Ethan Mars è il padre dell'ultimo bambino scomparso, alla disperata ricerca del figlio e spinto al limite dalle folli richieste del killer. Madison Paige è una giornalista che soffre di insonnia, probabilmente a causa di alcune esperienze traumatiche avvenute prima degli eventi narrati nel gioco; coraggiosa e determinata si interesserà alle sorti di Ethan e rischierà la vita pur di scoprire l'identità dell'assassino. Infine Scott Shelby - un investigatore privato - e Norman Jayden - un profiler dell'FBI - indagano sul killer dell'origami. Il primo è un ex poliziotto in pensione ingaggiato dalle famiglie delle vittime, il secondo invece è un agente ostacolato dalla polizia e dalla sua dipendenza dalla triptocaina, una droga in grado di calmare le crisi dovute a un eccessivo uso di ARI, un'interfaccia virtuale necessaria ad analizzare la scena del crimine e presente negli occhiali di Jayden.


I personaggi dovranno affrontare diverse prove e ciò che gli accadrà dipende dalle scelte del giocatore. Nel corso della storia infatti possono morire, come sopravvivere, rimanere feriti, essere arrestati. Quello che può sembrare un dettaglio può fare la differenza tra la vita e la morte di un personaggio.
Se siete abbastanza bravi riuscirete a trovare il killer dell'origami, ma potreste anche dover rinunciare per mancanza di indizi e fallire... e la storia andrebbe comunque avanti!

I finali sono ben 17, numero che dà un'idea delle numerose possibilità che offre il gioco. Ogni epilogo riflette le conseguenze delle vostre azioni ed è davvero impossibile non lasciarsi coinvolgere dalle storie dei protagonisti.




Heavy Rain va trattato sicuramente come un genere a sé, si tratta infatti di un thriller interattivo basato sul Quick Time Event, una meccanica di gioco che richiede di premere determinati tasti al momento e nel modo giusto o spostare fisicamente il pad per azioni che di solito richiedono una certa forza.


Se in apparenza può sembrare semplice in realtà il QTE si inserisce bene nel gioco, sopratutto in situazioni in cui l'ansia ha il sopravvento (cosa che accade spessissimo). In certe occasioni bisogna agire in fretta e spesso gli eventi precipitano in scene d'azione: sbagliare può costare la vita ai personaggi o innescare cambiamenti nella storia. Heavy Rain infatti mette spesso di fronte a scelte difficili e decisamente estreme.
Dico solo "farfalla", per molti è la lucertola, ma secondo me la farfalla è mille volte peggio. Se non avete idea di cosa sto parlando giocate e capirete u_u



A rendere l'indagine più coinvolgente c'è anche ARI, un sistema tecnologico costituito dagli occhiali e dal guanto, che Jayden indossa per interagire con gli indizi intorno a sé.
Oltre a velocizzare l'analisi degli indizi, ARI è fighissimo risulta anche un ottimo stratagemma per dare alle ambientazioni un ulteriore tocco noir.



Il doppiaggio
Se possibile scelgo sempre l'audio originale di un videogioco, ma stavolta promuovo anche il doppiaggio italiano. E' buono e può vantare la presenza di Pino Insegno (per Ethan Mars), con un'interpretazione che - sebbene diversa dall'originale - risulta comunque coerente e davvero ottima. L'Ethan di Pascal Langdale sembra molto più fragile, quello di Pino Insegno ha un tono più fermo che disperato, ma ci sta.



Anche con Jayden è stato fatto un ottimo lavoro (doppiato da Alessandro Rigotti) e i personaggi secondari in generale non hanno dei toni esagerati (ottimi Lauren e Shaun, mentre Jason è decisamente tremendo).
Chi invece ne ha risentito davvero sono stati Madison (già non ottima in inglese e in italiano doppiata da Claudia Gerini........) e a mio avviso Scott. Sam Douglas infatti ha spesso un tono vagamente ironico, che invece è del tutto assente nella versione italiana (con Gianni Gaude) in cui Shelby suona semplicemente come un vecchio stanco. A mio avviso fa perdere molto al personaggio di Scott, sopratutto alla luce degli avvenimenti della storia.


Se lo giocate in italiano vi consiglio anche di aumentare leggermente il volume dei dialoghi, che per qualche strano motivo a volte diventano talmente bassi da sentire a stento ciò che viene detto (problema assente nella versione inglese).

Se lo giocate in inglese che ben venga, sopratutto per Scott (Sam Douglas è eccezionale) ma anche per il motion capture, che perde invitabilmente qualcosa in un gioco doppiato.


Se vi siete fatti questa domanda allora non avete capito niente della Quantic Dream.
Heavy Rain è stato molto criticato da una fetta dei giocatori perché troppo concentrato sulla storia e poco sviluppato a livello di gioco vero e proprio. "E' bello, ma è come un film" è l'obiezione più frequente. Io direi che è bello proprio perché è come un film, un film dove però sei tu a influenzare la storia.

Non lo giocate se per voi la storia ha un'importanza secondaria e se l'idea di un film interattivo non vi piace.

Quando David Cage creò Heavy Rain era esattamente questo che aveva in mente: realizzare un videogioco che coinvolgesse il giocatore, con storie e personaggi in grado di suscitare emozioni forti grazie ad attori preparati, una colonna sonora spettacolare e tecniche avanzate. E c'è riuscito!
Il Quick Time Event serve per fare immedesimare il giocatore (tanto da avere una versione per move), simulando gli sforzi e i movimenti dei personaggi. E' vero che si tratta ancora di un sistema un po' troppo semplice, però non mi ha impedito di trovare Heavy Rain un videogioco eccezionale.



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